Villa Romana di Contrada Margi
La villa di contrada Margi è un importante sito archeologico situato a circa 2 chilometri da Giarratana, lungo la SS 194 in direzione di Ragusa Ibla. Questo sito, noto come “Cozzo dell’Anticaglia”, si trova su una modesta elevazione e presenta i resti di articolate strutture murarie che risalgono all’epoca romana e tardo-romana.
Storia degli Scavi
Le prime testimonianze della presenza di antichi resti a Cozzo dell’Anticaglia risalgono alla fine dell’Ottocento, quando Solarino e il Principe di Galati riportarono la scoperta di un calidario, vestigia di un castello e un’iscrizione in caratteri greci che sembrava riferirsi a una fanciulla romana. Successivamente, Dell’Agli aggiunse la scoperta di una seconda iscrizione greca, anch’essa tradotta dal Principe di Galati. Entrambe le iscrizioni vennero conservate dal proprietario del fondo moderno.
Nel 1912, grazie all’invito della Viscontessa Lestrade di Donnafugata, furono effettuati i primi scavi sistematici sotto la direzione di Biagio Pace per conto della Soprintendenza di Siracusa. Durante questi scavi furono rinvenuti numerosi reperti, tra cui una grande quantità di ceramica aretina, frammenti di dolia rotti in antico e riparati con saldature in piombo, una testa di fanciullo in marmo e una frammentaria statua femminile acefala. Le sculture provenivano da un ambiente ritenuto un bagno, lo stesso di cui parlava Solarino. Pace pubblicò i risultati dei suoi scavi nel 1919, concentrandosi sull’area “ove affioravano più numerosi i ruderi”, situata sulla sommità della collinetta.
Durante gli scavi furono ritrovati anche numerosi frammenti di tegole decorate a stecca con motivi lineari, un rozzo capitello e un gran numero di frammenti di ceramica aretina, alcuni dei quali recavano iscrizioni. Inoltre, fu scoperto un pavimento in opus testaceum relativo a un ambiente lungo sette metri.
Il contesto archeologico investigato da Pace si estendeva fino alle case Margi, da cui provenivano diverse iscrizioni citate da Solarino e Dell’Agli, oltre a materiale in vetro e terracotta. Poco distante, durante gli scavi per una piantumazione di mandorli, Pace scoprì un recinto con tombe all’interno e all’esterno, che definì “chiesa”. In questo sito furono rinvenuti frammenti di mezze colonne su pilastro, tegole, oggetti in ferro e frammenti di stucco dipinto in carminio e vermiglio. Le tombe erano state violate e originariamente costruite con tegole e lastroni in pietra leggermente scanalati lungo i lati maggiori.
Pace ipotizzò una frequentazione prolungata del sito a partire dall’età romana fino al periodo bizantino, suggerendo uno sviluppo dell’insediamento che avrebbe portato alla formazione di una vera e propria borgata lungo la variante dell’antica via Selinuntina. Questa ipotesi è supportata dalla presenza di necropoli di periodo paleocristiano e bizantino nell’area marginale della piana dei Margi, come a Cozzo del Gallo, la Rabbuina, Monterotondo e al Mulino Liali.
Caratteristiche del Sito
La villa di contrada Margi si trova in un contesto pianeggiante, delimitato a sud dai colli della contrada Rabbuina e a est da quelli sovrastati da Monterotondo. Il fiume Irminio e la strada statale per Ragusa segnano il limite della pianura verso ovest. Il toponimo “Margi” ha origine araba e si riferisce a una zona paludosa generata dal fiume, mentre “Cozzo dell’Anticaglia” fa riferimento alle numerose emergenze archeologiche ritrovate nell’area.
Il sito di Margi è caratterizzato da una continuità di vita che va dal periodo tardo repubblicano fino al V-VI secolo d.C. Durante questo lungo arco di tempo, il sito ha visto la presenza di diverse strutture, tra cui una necropoli e un edificio con funzioni religiose, probabilmente una chiesa, con numerose sepolture sia all’interno che all’esterno. Questi ritrovamenti suggeriscono una significativa concentrazione antropica e un’organizzazione insediativa complessa che andava oltre la semplice fattoria.
Gli scavi hanno rivelato una stratificazione archeologica ricca e variegata. La presenza di numerose tombe all’interno della villa, alcune delle quali contenenti corredi funebri di notevole interesse, testimonia l’importanza del sito come luogo di sepoltura per una comunità benestante. L’edificio religioso, probabilmente una piccola chiesa, è caratterizzato da elementi architettonici che richiamano le tipiche costruzioni ecclesiastiche dell’epoca, con un’area dedicata alle sepolture sia all’interno che all’esterno delle mura.
In aggiunta, il ritrovamento di ceramica aretina, frammenti di dolia riparati con saldature in piombo e una testa di fanciullo in marmo indicano una certa prosperità e un livello di vita sofisticato per gli abitanti della villa. Questi elementi, insieme alla struttura complessa e articolata del sito, suggeriscono che la villa di contrada Margi fosse non solo un centro agricolo, ma anche un luogo di residenza e culto per una comunità influente dell’epoca.
La posizione strategica della villa, in prossimità della strada statale e del fiume Irminio, facilitava probabilmente i commerci e gli scambi con le altre regioni circostanti, contribuendo ulteriormente alla prosperità del sito. La combinazione di fattori naturali e antropici rende la villa di contrada Margi un esempio significativo di insediamento rurale in epoca romana, con una continuità di utilizzo che ne evidenzia l’importanza storica e culturale.
Importanza Storica e Culturale
La villa di contrada Margi rappresenta un esempio significativo di insediamento rurale di epoca romana nell’area iblea. Le sue strutture e i ritrovamenti associati forniscono preziose informazioni sulla vita rurale e sulla gestione del territorio in età romana e tardo-antica. L’ubicazione della villa lungo importanti vie di comunicazione, come la Via Selinuntina e altre strade locali, evidenzia il ruolo strategico del sito nel contesto del paesaggio antico.
Durante gli scavi sono state rinvenute testimonianze di una continuità abitativa che va dal periodo tardo repubblicano fino al V-VI secolo d.C. Questo lungo arco di tempo ha visto la presenza di diverse strutture, tra cui una necropoli e un edificio con funzioni religiose, probabilmente una chiesa, con numerose sepolture sia all’interno che all’esterno. Questi ritrovamenti suggeriscono una concentrazione antropica significativa e un’organizzazione insediativa complessa che andava oltre la semplice fattoria.
Inoltre, il sito di Margi sembra aver subito una trasformazione da una fattoria isolata a un modesto insediamento rurale, indicando una possibile evoluzione della funzione e della struttura sociale dell’area. La presenza di un edificio religioso e di necropoli attesta una particolare concentrazione antropica e una organizzazione insediativa che si estende fino alla tarda antichità.
Informazioni
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Data di costruzione
IV secolo d.C. -
Stato Attuale
Sito chiuso al pubblico -
Funzione
Centro agricolo, residenziale e religioso; include necropoli e probabile chiesa con sepolture.